venerdì 23 novembre 2007

Sotto coltri maleodoranti, cosa nascondono i rifiuti?

Emergenza rifiuti. Se la situazione non fosse sempre più critica, verrebbe quasi da dire: che noia! A cosa ci porta l’ennesimo punto sulla situazione rifiuti? Si giunge come sempre ad un unico risultato: un coacervo di immondizia e confusione simbolo della più totale empasse amministrativa e politica. E la colpa di chi è? Una cosa è certa: la tensione aumenta. E’ di poche ore fa la notizia dell’aggressione subita dal tecnico della ditta C.C.C. che non ha provveduto entro i termini alla copertura delle eco balle di Taverna del Re a Giugliano. L’aggressione, ad opera di una donna di 74 anni che da giorni presidiava la discarica di Lo Uttaro, è avvenuta con calci e pugni ed ha lasciato sgomenti i presenti. Ma cosa spinge una signora di 74 anni a fare a botte? La violenza, deplorevole nella maggior parte dei casi, sembra ormai essere l’unica triste arma in mano a tutti quei cittadini scesi in strada per difendere il loro diritto alla vita. È così che la pensano i ragazzi del presidio di Terzigno, così anche gli altri presidi dispersi nel territorio che in questi giorni stanno provando a creare una rete di contatto unitaria.
Perché si è giunti a tal punto? Forse le ragioni storico-politiche sono troppo complesse. E’ probabile che una presa di coscienza seria della situazione preveda un’etica che i nostri amministratori, maggioranze e opposizioni, non hanno e nemmeno vogliono avere. Forse la risposta alla nostra domanda risale fino agli anni Sessanta, quando amministrazioni e camorra diedero vita ad una delle speculazioni edilizie più catastrofiche d’Europa. Le campagne videro sorgere grandi palazzi addossati come mai prima. Paesi come Torre del Greco, Boscotrecase, Trecase si estesero fino a ricoprire le pendici del Vesuvio. L’intero piano regolatore campano alla mercè del profitto. Il risultato? Un aumento smisurato della densità abitativa. Cosa da poco conto allora, che si traduce oggi in strade allagate per il sovraccarico d’acqua proveniente dalle migliaia di abitazioni abusive e tonnellate di rifiuti in strada. La Campania, prima in Europa per lo smaltimento dei rifiuti tossici, è invece ultima nel liberarsi dei rifiuti solidi urbani.
Mentre le campagne casertane sono imbottite di scorie radioattive – su questo molto attenta è l’analisi di Roberto Saviano – le nostre strade sono cosparse dai rifiuti. Perché? Scatta l’emergenza, le discariche chiudono, poi riaprono e subito ditte specializzate vincitrici di dubbie gare d’appalto ripuliscono le strade. Non passano due settimane che la situazione si ripete. Perché? Cosa impedisce alla regione Campania di affrontare il problema così come lo hanno affrontato parecchie altre regioni d’Italia? La realtà è che ancora oggi gli interessi economici la fanno da padrone. Per conto di chi? Ci si può rispondere facilmente da soli.

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