martedì 21 agosto 2007

COME VOLEVASI DIMOSTRARE.....


Come volevasi dimostrare...

Sempre più concreto il rischio che nella discarica di Terzigno arrivino le ecoballe.



11 agosto 2007. Lo avevamo detto da molto tempo: erano strane e sospette le modifiche apportate al senato al DL 61/07, ovvero l’eliminazione del limite temporale alla permanenza della discarica di Terzigno; la introduzione del termine “finale” per l’accoglimento di FOS (e che questa non fosse neanche di qualità controllata), la voluta imprecisione sul “dove” a Terzigno si sarebbe creata la discarica e la pazzesca idea della ricomposizione morfologica del paesaggio. Avevamo anche detto che la situazione nella regione non avrebbe avuto alcuna miglioria dall’attuazione delle pie intenzioni dichiarate dai legislatori e dalla intellighenzia regionale. Da questo desumevamo che in concomitanza di un nuovo spasmo della crisi regionale (prevedibile e previsto), a Terzigno sarebbero arrivati rifiuti tal quale ed ecoballe! Ci definirono allarmisti, demagoghi o, peggio terroristi. DS e Margherita affermavano che c’erano altissime garanzie, il PRC con l’ineffabile Sodano in testa che sarebbe arrivata solo FOS e che questa era cosa buona, i Verdi del Pecoraro che tutto sarebbe andato per il meglio, che, anzi, loro vigilavano e, per tranquillizzarci, si affrettavano a nominare consulenti.

Aperta e chiusa la discarica di Ariano Irpino, aperta e sequestrata (per inadeguatezza ed inquinamento) Macchia Soprana, ora, che la magistratura ha appena sollevato il coperchio del calderone rifiuti, ecco che tutto precipita. Di nuovo la crisi. Addirittura si sono resi conto di cosa siano veramente le ecoballe (lo sapevamo noi…).

Pansa & C. si trovano in una bufera, devono correre ai ripari. Cosa gli offre la legge, quali scappatoie? Poche, pochissime, una sola: Terzigno . Addirittura il qualificato Presidente della Commissione Ambiente del Senato, il propugnatore della FOS per la ricomposizione morfologica del paesaggio, il senatore Sodano si dice concorde nel convogliare le ecoballe (almeno quelle più vecchie e secche) nelle cave (cfr. Corriere del Mezzogiorno di oggi). E già, perché le ecoballe nelle cave non si vedono, scompaiono dalla vista e con esse scompare la vergogna delle montagne di rifiuti e delle cave. Poco importa dei danni ambientali che si possono generare! Una cava è ben altra cosa di Macchia Soprana: il percolato sparisce inghiottito nelle falde acquifere, mica deborda nauseabondo nelle campagne. Ma a quali cave si riferisce l’ineffabile Sodano? A Terzigno ne sono state censite ben 18, e di grandissime dimensioni! Addirittura, a via Roma, a Napoli, si vendono spillette con la scritta “NAPOLI-VESUVIO” e su queste raffigurato il vulcano con le cave di “Pozzelle” di Terzigno che il disegnatore ha confuso con il cratere. Quale migliore posto, già pronto per chi deve correre ai ripari.

Ora cosa accadrà? Faranno finta di studiare una, due settimane e, poi, eureka! Terzigno. D’altra parte la legge lascia pochi margini. Nulla importa della popolazione, nulla importa dell’ambiente, nulla importa della Comunità Europea; e poi si aspettano poche resistenze locali vista la qualità della classe politica che quivi alligna. Non un parlamentare indigeno e qualificato da oltre venti anni, una pletora di yesmen che in cambio di qualche favoruccio o poche migliaia di euro venderebbero anche la madre e, soprattutto, una ragione debole del far politica. Ma qualcosa sta cambiando. Il grande senso di civiltà e di responsabilità delle centinaia di persone che da mesi si stanno spendendo contro la discarica è qualcosa di di inaspettato. Il grande esperimento di democrazia autogestita che i cittadini di Terzigno stanno iniziando è qualcosa di veramente nuovo. Se verranno lo faranno con l’esercito. Ma per quanto tempo potranno opprimere manu militari una popolazione e costringerla a subire le conseguenze del malgoverno? Tutto il bailamme sollevato dai servi sciocchi di Sua Maestà Bassolino e dei suoi primi vassalli contro chi si opponeva alla discarica di Terzigno ora rischia di ritorcersi contro loro stessi. La democrazia è ancora possibile, occorre lottare e mantenere memoria e capacità di dialogo con la popolazione.



Angelo Genovese

Nessun commento: